domenica 26 gennaio 2020


Nella vita, ognuno ha bisogno del proprio spazio.
Uno spazio fisico, mentale, emozionale. Uno spazio privato, tutto per se.

Si inizia da bambini, anzi, ancor prima, quando nella placenta tutto è per noi... tutto.
Il liquido amniotico ci protegge, ci attenua i colpi fisici ed i suoni, ci mantiene ad una temperatura ottimale. La mamma ci nutre con un cordone magico, che porta tutti i nutrimenti necessari, ed è tutto per noi.
La nascita è lo sfratto da questo ambiente paradisiaco e l'inizio della ricerca di uno spazio che ci ridia la stessa sensazione.
Iniziamo con voler stare in braccio, solo e soltanto noi in braccio, nessun'altro può dividere le braccia di mamma con noi. "mio" iniziamo a dirlo ed a sentirlo crescere dentro di noi. "mio"
Poi lo spazio non basta e vogliamo di più: dal lettone con mamma e papà vogliamo un letto tutto per noi, poi i giochi, poi la stanza.
Nella adolescenza lo spazio fisico si mescola a quello emotivo, ecco che non raccontiamo tutto, che abbiamo i nostri piccoli immensi segreti.
Ecco che lo spazio fisico si allarga, per qualcuno diventa una casa propria, diventa una famiglia propria, per altri diventa il mondo.

Ho scelto il mondo, forse nemmeno per troppa scelta ragionata. Ho solo visto che quando si trattava di acquistare 4 mura, la mia anima sentiva il prezzo sempre troppo alto.
Quando le mura diventavano alberi, tenda, boschi e la mia famiglia sono le persone che ho incontrato, li mi sento a mio agio.
Il prezzo da pagare è alto.
Chi sa mai se riuscirò a spiccare il volo.

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