ZERO MOTORCYCLE SR/F


Ebbene sì… è una moto elettrica e quindi non fa rumore.

Da purista dei motori a scoppio, sono pronta ad un’accurata critica!
Ed ecco il mio verdetto:
Esteticamente, la Zero Motorcycle, ha fatto un bel lavoro: la SR/F ha una linea accattivante che rammenta le nuove naked sul mercato.



Al posto del serbatoio vi è un comodo vano dove si ripone il cavo per la ricarica, e c’è spazio anche per altri oggetti: una piccola borsa, dei guanti e una tuta anti-acqua.



Mi siedo in sella, mentre il concessionario mi spiega la semplice pulsantiera di cui è dotata.
A DESTRA: il classico bottone di spegnimento di emergenza e quello per le manopole riscaldate.



A SINISTRA: luci, frecce e pulsante per passare da una modalità di guida ad un’altra. (ECO – STREET – SPORT – RAIN – CUSTOM)


La prima cosa che si nota è che manca la frizione: generalmente vi appoggio le dita per tutto il tempo della guida. Ora, con le dita rilassate, mi sento strana: la sensazione di guidare su di uno scooter mi pervade.
Giro la chiave. Il cruscotto si accende e l’istinto di sgasare, per sentire il rombo, mi fa fare un balzo in avanti. Non ci siamo: fai la brava Miriam. Per fortuna il freno anteriore è alla mano destra e il posteriore al piede destro, come per qualsiasi altra moto.
Al piede sinistro non resta altro compito che rilassarsi, come per la mano.
Il futuro va trattato con rispetto e soprattutto ci vuole un’attenzione costante ad un mezzo così avveniristico.
La seduta mi permette di toccare comodamente a terra con entrambi i piedi (787 mm l’altezza della sella).


L’impostazione di guida è quella di una sportiva turistica ed anche le prestazioni lo sono: 110 cv con una velocità massima di 200 km/h.
Decido di dar fiducia alla nuova incalzante tecnologia, ma non troppo, ed inizio con la modalità Eco: meglio conoscersi pian piano.
L’accelerazione è costante e continua: quando apri non smette di spingere.
Mi sorprende la decelerazione: chiudendo il gas si avverte un vero e proprio freno motore che limita l’uso dei freni, che inoltre, ricarica anche la batteria.
La frenata, già buona grazie al sistema elettrico, è supportata da 2 freni disco: all’anteriore da 320mm e al posteriore da 240mm
La distribuzione a cinghia è anche essa ultramoderna con la telaiatura in carbonio che la rende ulteriormente silenziosa.
Si sente solo lo sfregolio delle ruote sull’asfalto.
Ne fanno le spese i pedoni che, non sentendomi arrivare, si girano a guardarmi sbigottiti.
Sto guidando il modello Premium e quindi ho a disposizione sia le manopole riscaldate sia due prese USB all’interno del vano serbatoio.
Rallento. Imposto la curva, apro ed è scorrevole, fluida nella erogazione e precisa. Decelero e lei rallenta in modo efficace. Iniziamo a conoscerci ed istintivamente inizio a zizzagare tra le macchine in città, ma mi rendo conto che è la cosa più sbagliata da fare: nessuno mi sente arrivare e sono tutti palesemente spaventati dal vedermi sbucare al lato del loro finestrino. Normalmente gli automobilisti non ti vedono, figuriamoci se nemmeno ti sentono.
Decido di provarla sulle dolci colline del lago di Garda.
Dopo nemmeno 5 km e sono già perdutamente innamorata. Un vero colpo di fulmine. Precisione, leggerezza, grinta. La manopola del gas è perfettamente in sintonia con il mio polso: ogni richiesta viene soddisfatta alla lettera, anche la decelerazione, che prima mi sembrava brusca, ora diventa un fantastico freno motore nelle discese. Decelero e lei arriva quasi a fermarsi completamente.

Decido allora di provare la modalità SPORT ed è elettrizzante. Divertente. Velocità e precisione. Nonostante i 220 kg di peso lei si comporta come una ballerina e non come un elefante.

Testiamo la durata della batteria in un breve giro nella splendida zona di Valeggio sul mincio.
L’autonomia della batteria è di circa 250 km in ciclo urbano mentre scende a 160 in andatura autostradale.
Sono sicura che quindi mi basterà una carica e così è.
Curva, contro curva, misto stretto, ma morbido, saliscendi… e lei è sempre perfetta, sempre in sintonia. Torno alla colonnina di ricarica: ce ne sono ovunque: bar, ristoranti, supermercati.
In circa 90 minuti (un’ora e mezza)  la carica è completata. Nell’attesa io ho semplicemente fatto la spesa ed il costo di quei 200 km è stato circa 5€. Mi sembra di essere tornata ragazzina quando con un deca (10.000 Lire) si faceva il giro domenicale.
Purtroppo ho scoperto dopo, grazie ad una app, che esistono anche delle colonnine dove puoi ricaricare gratuitamente.


Certo qualcuno commenta già sui social “non puoi viaggiare con una moto così”
La mia risposta è: “Non lo so”.
Siamo di fronte a un’innovazione. Credo che gli ingegnieri abbiano ancora qualche asso nella manica da tirare fuori, queste, per ora, sono solo moto con cui giocare e divertirsi? O possiamo già pensare ad un lungo viaggio? Restate sintonizzati, vi racconteremo!
Per quanto riguarda il silenzio, credetemi, dopo un po’ vi piacerà così tanto sentire gli uccellini, i passi delle persone, il rumore delle ruote sull’asfalto… zero suoni, zero emissioni…
vi farà innamorare.
Miriam Orlandi
MOTO FORNITA  DA   GREEN MOBILITY BRESCIA
Casco GiVi
Abbigliamento Moto Girl UK
FOTOGRAFO Miche Lorenzo Cisola