"Sono arrivata così presto che è ancora chiuso" penso tra me e me, invece Gino è già qui; l'organizzazione è già attiva ed in pochi minuti tutte le squadre sono presenti.
Riparto tremante con il buon Luigi che mi guarda amorevole mentre sbaglio ad inserire le marce.
"la prima in su. Usa il piede destro e tira in su"
ohhhhhh mi sembra di esser tornata a quando imparai ad andare in moto. Pochi kilometri e già sono più fluida, altri chilometri e va già decisamente meglio.
Sul nostro personale road-book, vi è, disegnata ad arte, la mappa del tesoro: racchiude chicche di bellezza artistiche, paesaggistiche ed eno-gastronomiche.
Le moto lente, ma non troppo, ci aiutano a godere dei paesaggi; inoltre l'organizzazione ha stabilito, da regolamento, il divieto di uso di autostrade o superstrade, aggiungendo alcune tappe obbligatorie.
Tappa di controllo transito: fotografia da inviare all'organizzazione, contenente tutte e 4 le moto e tutti e 4 i partecipanti della squadra.
Un bel modo per controllare che ci siamo tutti sul tragitto e stiamo tutti bene.
Ed eccoci, ancora un po' rigidi, dinnanzi alla piazza di Casalmaggiore: siamo una squadra ma ci conosciamo solo da pochi giorni.
Sapendo di queste fotografie di gruppo ho portato, nella borsa sul sellino posteriore, un treppiedi su cui mettere il cellulare. Lui è in mezzo alla strada, mentre noi siamo sulla piazza. Il mio casco giallo ha una bella lunga visiera nera che nasconde la mia preoccupazione: è il mio telefono quello li sul trespolo, incustodito a 20 metri da noi, speriamo bene, dobbiamo ripetere questo rischio fino a Napoli.
Foto scattata. Punti per la classifica conquistati.
Ripartiamo e la mia Sunbeam S8 singhiozza un po': forse nel traffico della cittadina l'ho un po' ingolfata.
Gino si accosta ad ognuno di noi e ci chiede: "va bene se facciamo una deviazione a Bresciello?"
uno ad uno rispondiamo si, ognuno di noi, attempati, ha nella memoria i film di Don Camillo e Peppone, e chi ama leggere sa che ci sono anche degli splendidi libri a cui i film si sono ispirati: "Don Camillo - Mondo piccolo" di Giovannino Guareschi.
e qui, iniziamo a divertirci!
Si vede chiaramente dai nostri sorrisi e dalla posa diversa rispetto alla precedente fotografia
Iniziamo a formare squadra e stabiliamo che la seguente sarà la prima delle tre fotografie necessarie per conquistare punti: il concorso fotografico su Facebook.
300 punti per la più votata, la seconda 200 punti e la terza 100 punti
La strada prosegue e passa per il castello di Torrechiara.
Camilla, la mia Camilla che mi aveva ospitata in Argentina, a Mendoza, ora abita li vicino.
Chiedo alla squadra se posso fermarmi a salutarla. annuiscono tutti: grazie squadra!
Nello stesso momento mi scrive la mia amica Rossella: "dove siete?"
Le rispondo immediatamente "siamo diretti al Castello di Torrechiara. Ci vediamo li?" e le mando la posizione di Camilla.
La squadra deve scattare una foto di controllo transito facoltativa (1 è obbligatoria e 2 sono suggerite, ma tutte situate in luoghi particolarmente belli) e deve anche pranzare, quindi ottima idea incontrare le mie amiche tutte nello stesso luogo.
Sono felice. Guido e guardo avanti, sovra pensiero mi rendo conto che Gino è molto lontano. Senza pensarci accelero. Gino è sempre lontano. Accelero ancora ma lui, la sagoma nera, è sempre lontana. Accelero ancor di più e scorgo un riflesso nello specchietto: è una BMW R26, è Gino, dietro di me.
MI SONO SBAGLIATA
NON ERA GINO !
Rallento mortificata, accosto e chiedo scusa. Arrivano anche Fabrizio e Luigi. Chiedo scusa.
Gino ride ed esclama "Ti sei divertita?" Scoppiamo tutti a ridere e Fabrizio aggiunge: "la mia vespa gridava: Però 85 km/h è un po' tantino"
La squadra ride ed io mi sento molto meno colpevole e, si, mi sono divertita.
Siamo già a Parma e sono solo le 10: stiamo andando bene.
Ad un incrocio la mia Sunbeam S8 perde colpi. Puzza di benzina. Forte. Guardo il mio stivale destro ed è inzuppato: il carburatore piscia benzina in modo copioso. Spengo il motore e chiudo subito la benzina.
Fabrizio, che da accordi di squadra è sempre dietro di me, mi raggiunge ed ha già capito: "sento odore di ..." guarda la macchia a terra ed esclama:
Luigi che è in ultima posizione avvisa Gino con l'interfono. Il primo e l'ultimo in contatto radio aiutano molto a tenere il gruppo unito.
Siamo a bordo strada ed abbiamo un problema.
Da regolamento mandiamo un messaggio all'organizzazione con la nostra posizione e l'entità del problema. Il furgone assistenza è quindi allertato ed in caso il problema sia serio ci raggiungerà quanto prima.
Gino estrae subito la borsa degli attrezzi che tiene legata sul sellino posteriore.
Io ho già messo la moto sul cavalletto ed avvisato Rossella che siamo fermi, le mando la posizione.
Gino smonta il carburatore. Io mi metto a disposizione di Gino: gli passo le chiavi che so che gli serviranno. Lui rapido capisce al volo ed iniziamo un dialogo da sala operatoria: "14.... pinza ... cacciavite.. più piccolo!" come una ferisca guardo la squadra ed esclamo "non ce l'ho!" Luigi pronto estrae la sua borsa attrezzi e porge il cacciavite più piccolo.
Gino toglie il galleggiante del carburatore ed è pieno di benzina.
Tocca, ritocca, usa la lente di ingrandimento e troviamo un fiorellino che combacia con il punto in cui il "cicchettino" spinge il galleggiante per chiamare benzina. Guardo il carburatore ed il cicchettino è fatto a spillo, ben appuntito e, dal 1954 ad oggi, ci sta che pian piano abbia bucato il galleggiante in plastica.
Gino non esita un secondo: inizia a succhiare la benzina da quel che sembra l'unico fiorellino di entrata.
In quel momento arriva Rossella.. ci vede in quella immagine raccapricciante e con il suo fare dolce e garbato si avvicina a noi senza intromettersi. Approfitto della pausa di disgusto che ci avvolge e presento Rossella che ha portato un regalo per tutti. Sorridente porge un bel vassoio di prosciutto di Langhirano e del pane di montagna tagliato a fette. Io sono vegetariana e lascio godere il prosciutto a loro e ...mentre mi godo il pane di montagna, attraverso la strada.
Gino non vuole mangiare ma risolvere il guasto. Io sorrido e gli dico: "Mangia che intanto cerco una soluzione". Dall'altro lato della strada vi è una ferramenta. La moto si è fermata giusto giusto di fronte, in uno spiazzo sufficientemente grande a connettere le nostre 4 moto e la moto di Rossella. Ci sta anche il furgone assistenza che, essendo libero, è comunque arrivato..devono aver sentito profumo di prosciutto.
La ferramenta è gestita da un cinese, che subito mi chiede cosa è successo. Gli rispondo e lui mi consiglia la colla attack che è un adesivo cianoacrilato. Io in realtà ho ben in mente cosa cerco: voglio una colla bi-componente per materiale plastico, ma non c'è.
Esco con l'attack e penso e ripenso. Gino suggerisce di ripartire con il galleggiante svuotato e vedere quanto tempo ci concede prima di riempirsi nuovamente.
Si rimonta: "cacciavite piccolo ... pinza ... 14" rapidamente fatto e si riparte.
Rossella ci segue, anzi ci fa strada. Solo 4 km .. solo 4 km e la moto ricomincia a pisciare benzina.
Osservo la strada: rettilineo assolato ed a sinistra uno spiazzo con alberi. Mentre il carburatore butta benzina chiudo il rubinetto del serbatoio e mi infilo nello spiazzo alberato.
Moto sul cavalletto. Gino ha già in mano la borsa delle chiavi.
Io gli passo la chiave del 14 e lui ne passa una anche per me e mi dice "tu di li, io di qua" un gesto di estrema fiducia nei miei confronti, ma non c'é tempo per commuoversi: eravamo in anticipo ed ora, invece, rischiamo di arrivare in ritardo e prendere una penalità.
Fabrizio sposta la sua sigaretta elettronica, che stava fumando nervosamente ed esclama: "ma se usiamo la colla e incolliamo sopra al buchino un pezzo di camera d'aria?"
Rispondo rapida "la benzina la renderebbe morbida e quindi permeabile ma ..."
Gino, Fabrizio e Luigi esclamano in contemporanea "..un pezzo di plastica"
Rossella ha già chiamato un meccanico di sua fiducia che è perplesso, ma noi ci proviamo ugualmente.
Qualcuno estrae una vecchia tessera della FMI, ne ritagliamo un pezzettino e lo incolliamo con la colla cianoacrilica che unisce i due pezzetti di plastica e vetrifica e quindi non si scioglie con la benzina.
Bravo il cinesino: aveva ragione lui.
Ridiamo e scherziamo nell'attesa che si asciughi. Rossella ha già sentito un altro amico che gli ha consigliato un meccanico che si occupa di moto d'epoca e che è giusto giusto a 200 metri. Rapida porta il nostro galleggiante al meccanico che stupido esclama "è la miglior idea che abbia mai visto"
Orgogliosi rimontiamo tutto
La squadra è così serena che Fabrizio, a nome di tutti, mi dice: "fermati a salutare la tua amica. Tanto non cambia nulla"
Arriviamo a casa di Camilla. Parcheggio ma lascio la moto accesa. Scendo al volo. Camilla è già sotto il portico che mi attende. So che non posso abbracciarla ma, non resisto, le do la mano e scatto un paio di foto con lei.
Riparto gridando "TORNO PRESTO PROMESSOOOOOOoooo"
Al semaforo rosso Gino si accosta e mi domanda se va tutto bene
Rispondo con un pollice alzato
Al semaforo rosso successivo Fabrizio si accosta e mi fa segno se va tutto bene
Rispondo con un pollice alzato
Fabrizio sorride furbetto e mi dice "l'anteriore è molto leggero. guarda" ed impenna da fermo la vespa dicendomi "ora capisci perché a 85 km/h era un po' troppo?"
RIDIAMO !
Sosta benzina ed invio la foto che useremo per il concorso fotografico.
Iniziamo la salita per il passo del Lagastrello ed inizia a piovere.
Faccio cenno a Gino di rallentare: "siamo in orario" ed inoltre ho visto la seconda foto per il concorso nascere dalle nuvole, piano piano, eccola, ora è perfetta
inviata subito anche questa ma, la moto non riparte.
Approfitto della discesa e la accendo così, inserendo la seconda (in giù e sotto il piede destro) e mollando la frizione quando prende velocità.
Mille tentativi di Gino che inizia ad agitarsi ma lei non parte ed io, per togliergli la tensione di dosso, scelgo nuovamente la opzione più comoda: seconda, discesa, prendo velocità, mollo la frizione e, borbottante, parte.
La terza foto me la fornisce la pioggia, la benzina e l'olio che stanno contaminando la natura ..sembra un arcobaleno ma è triste
penso a Sparky, al nostro viaggio in moto elettrica fino a Capo Nord, guardo l'inquinamento e .. credo che facciamo tutti un po' così: cerchiamo di non pensare al disastro immane che stiamo producendo.
Arriviamo all'ultima tappa : CONTROLLO TRANSITO situato in una focaccieria dai profumi intensi
Gino entra, io Fabrizio e Luigi restiamo fuori con la moto che si è rispetta e non ne vuol sapere di ripartire.
Noi siamo riusciti a viaggiare con l'arcobaleno, rallentando e rimanendo dietro ai grossi, grassi, zuppi nuvoloni neri; gli altri hanno viaggiato nella pioggia e nella nebbia.
Che avventuraaaaaaa!!!
RispondiEliminasi ..ed è solo il primo giorno
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